
Lettura: Dt 6, 4a. 20-25
Epistola: Ef 5, 15-20
Vangelo: Gv 11, 1-53
✠ Nel cammino verso la croce, viene proposta la risurrezione di Lazzaro come premessa, anticipazione a quella di Gesù e anche alla nostra finale.
Lazzaro abitava a Betania, a pochi chilometri da Gerusalemme, e con le sorelle Marta e Maria aveva intessuto con Gesù e con i suoi discepoli un forte legame di amicizia; quando il Maestro andava a Gerusalemme con i suoi veniva sempre ospitato da questa famiglia. Perciò alla notizia della malattia, Gesù esclama: “Il nostro amico Lazzaro si é addormentato e io vado a svegliarlo!“; e trovandolo ormai morto piange e prega il Padre “Padre ti ringrazio perché mi hai ascoltato…” detto questo grida a gran voce: “Lazzaro vieni fuori!”
✠ Sono tanti i suggerimenti per la nostra vita e la nostra fede, dall’amicizia stretta con il Signore alla difficoltà di accettare morte e dolore, dalla fragilità della nostra natura alla fiducia nella risurrezione finale. Ma che ci colpisce é il pianto di Cristo che non é solo per l’amico Lazzaro ma per tutte le morti, gli odi, le violenze, le varie pieghe del male che anche oggi ci stanno attorno.
Sarà anche colpa dei mezzi di comunicazione, ma sembra che la violenza, l’odio e la morte non ci tocchino più di tanto; spesso ci lasciano indifferenti, magari solo una preghierina e poi via nel dimenticatoio.
Ma Gesù a gran voce ancora grida: “Lazzaro… vieni fuori! Esci dall’indifferenza, dall’apatia e rialza la testa, apriti alla fede e alla speranza: sarai capace di vedere nella mia morte la vittoria su ogni male e l’apertura alla mia risurrezione come inizio di una vita nuova che continua a rinascere in te!”
Da qui l’importanza della fede in Cristo non come studio o insegnamento ma come viva esperienza dell’incontro con Lui.
Lui é nostro intimo amico!
BUONA SETTIMANA NEL SIGNORE!
don Bruno